giovedì 30 aprile 2015

29 aprile: Interrogazione parlamentare




                                                                     INTERROGAZIONE

Al Ministro delle Sviluppo economico

Premesso che
il ministro in indirizzo è perfettamente a conoscenza della situazione dell'azienda Alcatel Lucent di Trieste, avendo incontrato in data 23 aprile u.s. il Presidente e l'amministratore  delegato;
nonostante le rassicurazioni del ministro, tale incontro non ha dato risposte rassicuranti circa il prossimo futuro dello stabilimento di Trieste, che occupa circa  350 dipendenti Alcatel, oltre 200 lavoratori in somministrazione e oltre cento addetti di aziende terze legate ai servizi: nel corso dell'incontro la direzione dell'azienda non ha smentito la volontà di vendere lo stabilimento di Trieste, riaffermando nel contempo la strategicità del sito, che produce tecnologie ottiche, un mercato in espansione a livello globale, ribadendo  che la fusione con la Nokia non ha nulla a che vedere con il suo assetto;
al contrario, sono insistenti le voci che, oltre alla Nokia,  sono in corso trattative con le multinazionali Flextronics e Jabil, che hanno già acquisito e prontamente delocalizzato altre aziende italiane;
42 lavoratori/lavoratrici sono attualmente in CIGS fino al 6 maggio 2015, con procedura di mobilità che scade nella stessa data e la manifesta indisponibilità dell'azienda a ricollocare questi lavoratori;  
Alcatel Lucent siede al tavolo dell'Agenda Digitale, dove si trattano i futuri investimenti previsti in Italia sulle telecomunicazioni per la Banda Ultralarga
per sapere
se già nell' incontro del 7 maggio p.v. il ministro non intenda, in accordo  con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali,  avanzare proposte concrete per scongiurare i licenziamenti dei lavoratori in CIGS; attivarsi per esercitare un maggiore controllo sulle modalità di acquisizione da parte di Nokia, o delle altre aziende interessate ad Alcatel, al fine di difendere gli asset occupazionali e industriali presenti in Italia e impedire ulteriori delocalizzazioni; intervenire sui piani governativi relativi alla  Banda ultralarga e dell'agenda digitale, per fare in modo che gli investimenti pubblici già stanziati, siano finalizzati al mantenimento e allo sviluppo dell'occupazione in Italia, evitando di finanziare aziende che non garantiscono la produttività e l'occupazione in Italia.

Barozzino, De Petris, Cervellini, De Cristofaro, Petraglia, Uras

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