lunedì 27 maggio 2013



                                                         
 Comunicato Sindacale
ALCATEL-LUCENT

Il giorno 21 maggio, in concomitanza con la giornata di sciopero nazionale dei lavoratori Alcatel-Lucent, si è tenuta, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la riunione del Coordinamento Sindacale con l’azienda.
L’azienda ha riepilogato i dati del primo trimestre 2013, già noti, che hanno visto una perdita operativa di 179 milioni e un consumo di cassa di oltre 500 milioni di euro.
Le spese SG&A (selling, general & administration) rappresentano nel 1Q 2013 il 16,6% del fatturato (nel 1Q 2012 erano 18,9%) mentre quelle di R&D raggiungono il 18,4% nel 1Q 2013
(contro il 18,2% del 1Q 2012).
Ha inoltre illustrato i primi messaggi del nuovo CEO, Michel Combes:
· Necessità di generare cassa (problema che si ripete da tempo), aumentando i margini delle vendite e riducendo le spese di struttura;
· Trasformare ALU da generalista a “multi specialista” (cioè tagliare settori di attività);
· Chiudere i contratti e le presenze geografiche non sostenibili, ossia che non generano margini di guadagno (già previsto dal Performance Program).
Michel Combes presenterà il suo piano 2013-2015 a fine giugno/inizio luglio, e tutto lascia prevedere un’accelerazione delle ristrutturazioni e dei tagli.
Dal punto di vista delle attività italiane, è stato l’ennesimo incontro in cui la direzione non ha rispettato l’impegno di presentare un piano strategico con nuove attività!
Le uniche novità sulle attività sono negative: il gruppo intende cessare le attività di Application che sono state portate a Rieti OPTISM (al posto delle attività di Optics, trasferite a Vimercate) e a Battipaglia di DMS.
Questo significa che una parte consistente delle nuove attività introdotte in Italia nel 2012 è destinata a scomparire e si mette in discussione attività consolidate, come quelle di Battipaglia,
dopo aver svuotato già il sito delle attività di Optics!
La direzione si è invece mostrata interessata a discutere solo di ammortizzatori sociali, chiedendo un accordo rapido per prolungare la Cassa integrazione fino a dicembre 2013 (la CIGS attuale termina il 15 luglio 2013) per 114 unità (245 dell’accordo di giugno 2012 da cui sottrarre le uscite e le ricollocazioni), estendendo l’utilizzo a settori di attività che erano esclusi nell’accordo di giugno come le attività di Application (12 CIGS a Rieti + 4 tra Rieti, Battipaglia e Vimercate) e 5/6 nelle attività di Network Management (derivante dall’integrazione con le attività di Network Integration e Network Release).
Secondo l’azienda, questo servirebbe a “mettere in sicurezza” la realtà italiana fino a fine anno, evitando il rischio di dover ricorrere ad altri interventi occupazionali. In caso di mancato accordo c’è la minaccia di un aumento consistente degli esuberi e del possibile ricorso a licenziamenti.
Rispetto all’accordo di giugno, che prevedeva l’utilizzo di “analoga strumentazione” (cioè CIGS e uscite volontarie) fino al secondo semestre 2014, l’azienda ha dichiarato che la gravità della
situazione aziendale è un evento straordinario che determina la fine di quell’accordo.
Siamo quindi di fronte dichiarazioni gravissime, che prefigurano la possibile messa in discussione di qualsiasi settore di Alcatel-Lucent nel nostro paese.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto e ottenuto dal ministero una richiesta di incontro al CEO da parte del ministro Zanonato, che verrà inviata in tempi rapidissimi, per richiamare la
multinazionale agli impegni intercorsi tra il precedente CEO Ben Verwaayen e il precedente ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera.
In questi mesi trascorsi dalla firma dell’accordo, né l’azienda né il governo hanno rispettato gli impegni. L’azienda non ha mantenuto gli impegni di carattere industriale, attuando una gestione della CIGS strumentale ed unilaterale, mentre il governo non ha ancora tradotto in realtà gli annunci sull’agenda digitale.
Solo i lavoratori hanno fatto la loro parte, con la cassa integrazione e tutto il resto.
Si apre quindi una fase molto complessa in cui c’è in gioco il futuro di tutti noi, e che richiede quindi ai lavoratori e al sindacato un grande impegno collettivo.
Il coordinamento sindacale ha ribadito la necessità di un piano industriale credibile, che dia una visibilità per il medio lungo termine e la possibilità di procedere ad un confronto sugli ammortizzatori sociali finalizzati ad una soluzione condivisa dei problemi occupazionali ed al rientro nel ciclo produttivo di Alcatel Lucent.
Nei prossimi giorni si effettueranno le assemblee in tutte le sedi per valutare la situazione con i lavoratori e preparare le iniziative di mobilitazione necessarie a sostegno della vertenza.
Un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico è previsto nella prima metà di giugno.

FIM FIOM UILM Nazionali
Coordinamento sindacale Alcatel-Lucent
Roma, 27 maggio 2013

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