lunedì 2 aprile 2012

Risorsa o spina nel fianco? (Lettera Aperta di un lavoratore)

Ero risorsa…ora sono spina nel fianco
Con profonda amarezza devo commentare questa altrui esternazione.
Sono spina nel fianco perché nel pieno rispetto delle regole ed in un ambito di confronto civile esprimo il mio profondo dissenso al processo  in atto.. sono spina nel fianco perché attraverso la forza delle idee, il coraggio delle parole, l’amara ironia -quando ne sono capace-  combatto un piano industriale che non lascia spazio alla speranza.. sono spina nel fianco perché credo nel valore dei rapporti umani, nella solidarietà, nella coesione sociale, nell’impegno comune per fare tutto quanto è lecitamente possibile per salvare la nostra azienda.. questo fa di me una preziosa risorsa oppure una spina nel fianco??
Questo sono io e questi i miei strumenti: non mi sento novello don Chisciotte.. nel mio orizzonte temporale non c’e`nessuna “Dulcinea del toboso” per cui battermi ma solo un profondissimo senso di appartenenza, consolidatosi in 30 anni di TELETTRA-Alcatel, un fortissimo rapporto empatico con le persone, con le cose difficile da descrivere e probabilmente da comprendere per chi non ha il mio, il nostro vissuto, difficile da capire per chi vive questa realtà senza empatia, quasi con alessitimia e non ha, non può avere il mio, il nostro senso di appartenenza.. per chi forse non vive la propria presenza in ALCATEL come punto d’arrivo di un percorso professionale ma come necessaria tappa di passaggio: siamo attori sullo stesso palcoscenico ma che recitano con ruoli e passione diverse.. NON ACCETTO che mi  si consideri una spina nel fianco per il mio modo di vivere il futuro prossimo che un lontano demiurgo  ha disegnato per noi.. non potete impedirmi, impedirci di AMARE questa azienda come fosse la mia, la nostra famiglia allargata, non potete rifiutare l’idea che questa sia la mia , la nostra seconda cosa.. come potete pensare di sfrattarci chiedendoci di vivere con “quieta disperazione” il processo in atto? Come potete pensare che si possa accettare l’ineluttabile senza dissentire?
Chiedo RISPETTO per le mie scelte: io sono RISORSA non spina nel fianco.. accettate le differenti opinioni  facendo vostro il pensiero di S.Agostino: audi alteram partem.

Luigi Assi

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Assi,
le tue considerazioni sono sacrosante; ma a chi sono rivolte? A Ben V. che di telecomunicazioni ne capisce poco e di gestione aziendale men che meno. O forse a quei meschini manager, che sperando (ma sarà realistico?) di far carriera o di arrivare alla pensione, o, ancora, di salvare la consulenza da pensionato, cercano di tirare avanti eseguendo ordini assurdi ed accettando assurde strategie distruttive. Queste persone non possono capire le tue considerazioni, perché sono individui che meritano solo disprezzo,dal punto di vista umano e ancor piu' da quello professionale. Compatisco tutti voi che avete a che fare con simili individui. Per mia fortuna ho potuto allontanarmi da loro molto tempo fa.
Un vecchio (ma vero) ingegnere.

Posta un commento