Abbiamo saputo che durante l’iniziativa di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Alcatel Lucent Vimercate, pienamente riuscita, in lotta contro il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda, che prevede 490 tagli occupazionali dei quali 360 nelle attività di Ricerca e Sviluppo, il top management di OPTICS si è riunito al COSMO hotel per non essere “disturbato” e continuare a lavorare.
Questa notizia, se non smentita, porta alle seguenti domande e considerazioni:
1) Su cosa dovevano continuare a lavorare i “nostri managers” e così urgentemente? Sul piano di disimpegno produttivo ed occupazionale nel nostro paese?
2) Quanto ci costa l’affitto di una sala riunione al COSMO hotel?
3) Rientra, questo spreco, nella politica world wide ALU di riduzione costi e sprechi?
O la riduzione dei costi vale solo per noi?
O la riduzione dei costi vale solo per noi?
3) Non sarebbe stato meglio restare nei propri uffici (a costo zero) e confrontarsi con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali?
Perché nascondersi?
Perché nascondersi?
Vimercate, 3 Febbraio 2012
RSU Alcatel Lucent Vimercate
4 commenti:
Se e' vera la notizia c'e' solo una parola : VERGOGNA!
Pensavo che ad una certa eta' si diventasse maturi affrontando i problemi faccia a faccia, non ficcando la testa nella terra come fanno gli struzzi.
BUFFONI
Cosmo a parte, sono molto preoccupato, come credo lo sia gran parte di tutti noi. Preoccupato che il nostro amministratore delegato non dica nulla, che la responsabile italiana delle risorse umane non dica nulla, che la corporale non dica nulla di più del numero di esuberi annunciato. Nessun messaggio di rilancio, di strategia a lungo termine, niente!
Sono anche preoccupato dalla poca diffusione mediatica, nonostante gli sforzi del sindacato. Forse dovremmo cercare tutti di fare qualcosa di più per far sapere a più gente possibile cosa sta succedendo. Ad esempio copiando le notizie che ci riguardano nei wall (facebook, twitter,...) di tutti i nostri amici e chiedendo di diffondere. Ad esempio scrivendo lettere ai giornali. Ad esempio, se qualcuno di noi conosce persone del mondo dell'informazione, provando a chiedere se possono aiutarci a diffondere la notizia. Un servizio di 40 secondi sul TG regionale delle 14 è meglio di niente ma, temo, molto poco per cercare di fermare quello che sta accadendo. Spero di sbagliarmi.
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