Alcatel-Lucent:
nessuno è al sicuro
Pochi giorni fa si celebrava nella nuova sede
di Alcatel-Lucent, l’Open Day, pretesto per rilanciare l’immagine dell’azienda
in un periodo di crisi del settore delle telecomunicazioni. Come è stato
riportato dai quotidiani, Alcatel-Lucent, in quell’occasione si è vantata di
aver saputo gestire lo shift plan senza ricorrere a licenziamenti. Poi il 17
febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) l’Azienda ha
scoperto le sue carte, dichiarando di volere aprire la procedura di mobilità
che porterà al licenziamento collettivo di lavoratori e lavoratrici in
esubero. Il rappresentate del MISE si è dichiarato contrario a tale procedura
ed ha invitato l’Azienda a ripensarci. Anche il rappresentante della Regione Lombardia
presente al tavolo si è espresso in tal senso.
Il
licenziamento collettivo non riguarderà solo 43 tra lavoratori e lavoratrici
attualmente in CIGS, ma coinvolgerà anche altre persone al momento non
identificate.
E’ la
prima volta che l’azienda assume un atteggiamento così intransigente anche di
fronte alle richieste del Governo.
A
cosa è servita la visita del premier Renzi al nuovo stabilimento?
Non si può
restare indifferenti di fronte a tanta arroganza da parte dell’Azienda, occorre
una risposta ferma e decisa:
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