Alcatel-Lucent: no licenziamenti,serve sinergia per trovare soluzioni condivise e sostenibili.
Si è tenuto oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del sottosegretario De Vincenti, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i dirigenti di Alcatel-Lucent Italia Patrizia Radice e Angelo Perucconi, circa il piano di riorganizzazione “shift plan” annunciato la scorsa settimana dal Ceo della multinazionale Michel Combes, che prevede 15mila esuberi in tutto il mondo, di cui 5870 per l’Europa e 586 in Italia.
La Fim Cisl è contraria a qualsiasi riorganizzazione che preveda tagli tout court, piuttosto riteniamo che possano essere percorse strade che portino a soluzioni sostenibili sia per l’azienda che per i lavoratori.
Riteniamo che il Governo in questo senso debba intervenire da subito nel settore delle TLC con risorse adeguate per lo sviluppo del digitale nel nostro Paese attuando quanto previsto da “Agenda Digitale”, in particolare per lo sviluppo dell'ultra banda. In questo senso riteniamo che Alcatel-Lucent debba rendersi disponibile alla modifica del piano per la ricerca di soluzioni utili a non disperdere le preziose risorse e professionalità del Gruppo nel nostro Paese.
Per questo abbiamo richiesto per il prossimo 30 ottobre, sempre presso il MiSE, un nuovo incontro alla presenza di tutti i soggetti interessati, anche a livello di Governo, per la ricerca comune di soluzioni sostenibili che garantiscano i lavoratori, la loro professionalità e la presenza di Alcatel-Lucent in Italia.
Roma, 17 ottobre 2013 Ufficio Stampa FIM CISL
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COMUNICATO STAMPA
Alcatel Lucent. Potetti (Fiom):
“È inaccettabile che l'Azienda voglia tagliare oggi e prepararsi i tagli di
domani. Necessario un tavolo istituzionale più ampio”
Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del
gruppo Alcatel Lucent, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«La
posizione assunta da Alcatel Lucent nell'incontro odierno è inaccettabile. Non
solo non ha offerto chiarezza sul numero reale dei licenziamenti, ma ha
aggiunto che tutte le attività che rimarranno in Italia sono un “investimento”
legato a quanto il nostro Paese farà per lo sviluppo del mercato It.»
«Nella
sostanza, Alcatel Lucent riduce drasticamente l'occupazione e gli investimenti
in Italia e, contemporaneamente, si prepara a ulteriori tagli, “nascondendosi”
dietro le decisioni che il Governo assumerà o non assumerà nel settore.»
«Ribadiamo
per questo la necessità di un tavolo di confronto più ampio sul piano
istituzionale poiché la posizione di Alcatel Lucent, oltre a imporre un'ipoteca
sulle decisioni riferite allo sviluppo della banda larga, all'agenda digitale e
probabilmente anche allo scorporo della rete, lascia intendere possibili
ulteriori difficoltà sulla base delle decisioni che verranno prese negli altri
paesi europei.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 17 ottobre 2013
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